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LE RISPOSTE AI TUOI DUBBI SULLA PREVIDENZA

Il fondo pensione offre una maggiore crescita a lungo termine rispetto al TFR lasciato in azienda. Con investimenti diversificati e gestione professionale, il fondo pensione può generare rendimenti superiori nel tempo. Inoltre, contribuendo al fondo, si pianifica attivamente il proprio futuro pensionistico anziché contare solo sul TFR, che potrebbe non essere sufficiente per garantire un tenore di vita confortevole. Inoltre la tassazione del TFR in azienda è sensibilmente maggiore rispetto a quella del Fondo Pensione. Investire nel fondo pensione è investire nel proprio futuro!

Investire in un fondo pensione può portare a significativi risparmi nel breve e nel lungo termine. I contributi al fondo possono essere deducibili fiscalmente riducendo l'imponibile fiscale e quindi consentono di pagare meno tasse. Inoltre la tassazione dei rendimenti e quella al momento del pensionamento sono particolarmente favorevoli, offrendo ulteriori vantaggi fiscali. Investire nel fondo pensione è un passo intelligente per garantirsi un futuro economicamente sicuro!

Il versamento necessario per ottenere una pensione di 2000 euro dipende da diversi fattori, tra cui l'età, il versamento e la durata del periodo contributivo. Online sono disponibili dei simulatori che possono aiutare a determinare l'importo ideale dei versamenti periodici al fondo pensione per raggiungere questo obiettivo. Con una pianificazione attenta e contributi costanti, è possibile avvicinarsi al proprio obiettivo pensionistico desiderato.

Il costo mensile di una pensione integrativa varia in base a diversi fattori, come l'età, il reddito attuale e l'importo desiderato per la pensione. Un consulente finanziario può aiutare a calcolare l'importo dei versamenti mensili necessari per raggiungere gli obiettivi pensionistici desiderati. Con una pianificazione accurata e contributi regolari, è possibile creare una pensione integrativa che si adatti alle proprie esigenze finanziarie.

Il rendimento del fondo pensione dipende da diversi fattori, come la scelta del comparto adeguato, la composizione del portafoglio di investimenti, le condizioni del mercato finanziario e le decisioni di gestione prese dai gestori. In genere, i fondi pensione sono progettati per generare rendimenti superiori rispetto a investimenti tradizionali come il TFR, offrendo così la possibilità di accumulare un capitale pensionistico più consistente nel tempo. Consultare i report di rendimento del proprio fondo pensione può fornire una visione chiara dei risultati ottenuti e guidare le decisioni future di investimento. 

La previdenza si riferisce all'insieme di misure e strumenti che permettono di garantire un reddito durante la pensione. Include sia il sistema pensionistico pubblico che le forme di previdenza complementare, come i fondi pensione. L'obiettivo è assicurare un tenore di vita adeguato una volta terminata l'attività lavorativa, attraverso contributi versati durante gli anni di lavoro. Pianificare la previdenza è essenziale per un futuro economicamente stabile.

Le forme di previdenza comprendono il sistema pensionistico pubblico, i fondi pensione e le polizze assicurative previdenziali. Il sistema pubblico è finanziato dai contributi obbligatori dei lavoratori e dei datori di lavoro. I fondi pensione sono strumenti volontari che possono offrire un importante integrazione alla pensione pubblica. Le polizze assicurative previdenziali forniscono ulteriori coperture per specifici bisogni. Combinare queste forme può garantire una pensione più solida e sicura.

La previdenza è gestita da vari enti e istituzioni. Il sistema pensionistico pubblico è amministrato dallo Stato attraverso enti previdenziali come l'INPS. I fondi pensione sono gestiti da società di gestione del risparmio, banche e compagnie assicurative. Ogni attore contribuisce a garantire una copertura pensionistica adeguata e sostenibile.

Per andare in pensione anticipata in Italia, sono necessari 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall'età anagrafica. Tuttavia, sono previste delle deroghe per lavori usuranti o per chi ha iniziato a lavorare in giovane età.

Chi è nato nel 2000 potrà andare in pensione a 67 anni, secondo le attuali normative italiane che prevedono un'età pensionabile di 67 anni. Tuttavia, questa età potrebbe essere soggetta a cambiamenti futuri legati all'aspettativa di vita e alle riforme pensionistiche.

Partendo da questi dati, una persona nata nel 2000 potrebbe andare in pensione intorno al 2067, ipotizzando che l'età pensionabile rimanga a 67 anni. Tuttavia, è molto probabile che l'età pensionabile venga ulteriormente aumentata in base agli adeguamenti futuri in relazione alle aspettative di vita. Ad esempio, le stime dell'OCSE (Ornaizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) suggeriscono che un giovane italiano nato nel 2000 andra in pensione a 71 anni.

In Italia, chi non ha versato contributi sufficienti per una pensione di vecchiaia può accedere all'assegno sociale, che nel 2024 ammonta a circa 503 euro al mese. Questo importo può variare leggermente ogni anno e dipende dalla situazione economica del richiedente.

In Italia, per ottenere la pensione di vecchiaia è necessario avere almeno 20 anni di contributi. Senza contributi, non si ha diritto alla pensione di vecchiaia. Tuttavia, esistono forme di assistenza come l'assegno sociale per chi ha almeno 67 anni e si trova in condizioni economiche disagiate. L'assegno sociale ammonta a circa 460 euro al mese nel 2023, ma può variare in base al reddito e alle condizioni personali.

In Italia, la pensione di vecchiaia si prende generalmente a 67 anni, purché si abbiano almeno 20 anni di contributi versati. Questa età potrebbe aumentare in futuro a causa degli adeguamenti legati all'aspettativa di vita.

I nati nel 2000 andranno in pensione a 67 anni, secondo le normative attuali in Italia. Tuttavia, l'età pensionabile potrebbe variare in futuro in base alle riforme pensionistiche e all'aspettativa di vita.

Partendo da questi dati, una persona nata nel 2000 potrebbe andare in pensione intorno al 2067, ipotizzando che l'età pensionabile rimanga a 67 anni. Tuttavia, è molto probabile che l'età pensionabile venga ulteriormente aumentata in base agli adeguamenti futuri. Ad esempio, se l'età pensionabile dovesse aumentare a 70 anni a causa dei cambiamenti demografici e delle politiche previdenziali, allora la stessa persona potrebbe andare in pensione nel 2070.

In Italia, per ottenere la pensione di vecchiaia minima sono necessari almeno 20 anni di contributi versati.

Il riscatto della laurea ai fini pensionistici permette di convertire gli anni di studio universitario in anni contributivi. Il costo del riscatto dipende dall'età, dal reddito e dal numero di anni di studio. Si calcola moltiplicando l'aliquota contributiva (33%) per la retribuzione lorda annua e poi per gli anni da riscattare.

Il riscatto della laurea ai fini pensionistici consente di valorizzare gli anni di studio universitario non coperti da contribuzione per aumentare l'anzianità contributiva e, quindi, raggiungere prima i requisiti per la pensione o incrementare l'importo della pensione stessa. Ecco come funziona e come si calcola:

Funzionamento del Riscatto della Laurea
Chi può richiederlo: Possono richiedere il riscatto della laurea tutti coloro che hanno conseguito un titolo di studio universitario riconosciuto in Italia.

Il calcolo del riscatto può avvenire in due modi principali, a seconda del regime pensionistico:
Riscatto ordinario:
Il costo si basa sull’aliquota contributiva prevista per il Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti applicata sulla retribuzione annua degli ultimi 12 mesi.
Riscatto agevolato:
Introdotto nel 2019, consente di riscattare gli anni di laurea a un costo fisso per ogni anno di studio, calcolato sulla base di un importo forfettario.  Questo metodo è spesso più conveniente rispetto al riscatto ordinario e può essere richiesto da chi ha iniziato a lavorare dal 1996 in poi.

Valorizzare anni aggiuntivi di contribuzione può aumentare l’importo della pensione futura.
Il riscatto della laurea è quindi uno strumento utile per chi desidera valorizzare gli anni di studio a fini pensionistici, ma è importante valutare attentamente i costi e i benefici.

La previdenza complementare offre diversi vantaggi per i giovani, aiutandoli a costruire una sicurezza finanziaria maggiore per il futuro. Ecco i principali benefici:

1. Integrazione della pensione pubblica: Contribuisce a colmare il possibile divario tra l'ultima retribuzione e la pensione pubblica, garantendo un tenore di vita adeguato anche in pensione.
2. Benefici Fiscali
Deducibilità dei contributi: I contributi versati ai fondi pensione sono deducibili dal reddito imponibile fino a un certo limite annuo, riducendo così l’imposta sul reddito.
Tassazione agevolata: I rendimenti maturati e le prestazioni erogate sono soggetti a una tassazione agevolata rispetto ad altre forme di investimento.
3. Flessibilità e Personalizzazione
Scelta del profilo di investimento: I fondi pensione offrono diverse linee di investimento (azionarie, bilanciate, obbligazionarie), permettendo ai giovani di scegliere in base al loro profilo di rischio.
Possibilità di cambiare fondo: È possibile trasferire il proprio capitale da un fondo pensione a un altro, adattando la propria strategia di investimento alle esigenze e agli obiettivi che cambiano nel tempo.
4. Versamenti Volontari e Aziendali
Contributi aggiuntivi: i giovani possono effettuare versamenti volontari per aumentare il capitale accumulato.
Contributi del datore di lavoro: In molti casi, i datori di lavoro offrono contributi aggiuntivi se il dipendente aderisce al fondo pensione aziendale, incrementando ulteriormente il risparmio pensionistico.
5. Possibilità di Anticipazioni
Accesso anticipato al capitale: In determinate situazioni (acquisto della prima casa, spese sanitarie, ristrutturazione), è possibile richiedere un’anticipazione del capitale accumulato.
6. Ereditarietà
Trasferibilità del capitale: In caso di decesso prima del pensionamento, il capitale accumulato può essere trasferito agli eredi o al beneficiario individuato, garantendogli una sicurezza finanziaria.
Conclusione
La previdenza complementare rappresenta un'importante opportunità per i giovani di costruire una solida base finanziaria per il futuro, sfruttando i benefici fiscali, i rendimenti e la flessibilità di gestione del proprio risparmio pensionistico.

Per scegliere il miglior fondo pensione per giovani lavoratori, considera:

Profilo di rischio: Valuta la tua propensione al rischio e scegli un fondo adeguato.

Rendimenti storici: Analizza le performance passate del fondo.

Costi: Confronta le commissioni di gestione e amministrazione.

Flessibilità: Verifica le opzioni di cambio del fondo e le modalità di contribuzione.

Servizi offerti: Esamina i servizi aggiuntivi come consulenza finanziaria e accesso online.

L'offerta dei fondi pensione include 3 tipologie di soluzioni: Fondi Pensione Aperti, Negoziali e PIP.

La prima cosa da verificare è se la tua azienda mette a disposizione una forma di previdenza integrativa ai propri dipendenti. Un accordo collettivo è sempre vantaggioso per il dipendente in quanto i costi delle soluzioni offerte sono inferiori e molto spesso l'azienda contribuisce in parte ad alimentare la posizione integrando quindi i versamenti del lavoratore. In caso ci sia possibilità di scegliere tra più soluzioni allora per capire costi/rendimenti e fare delle comparazioni puoi consultare il sito Covip https://www.covip.it/per-il-cittadino. Questo sito può essere consultato anche per scelte autonome del lavoratore quando l'azienda non offre una forma di previdenza integrativa (Fondi Aperti e PIP)

Fondo Pensione Chiuso

Sono forme pensionistiche complementari istituitenell’ambito della contrattazione collettiva (nazionale o aziendale). Si riferscono a specifici contratti del lavoro o aziende rendendo possibile l'adesione solo ai lavoratori di quella categoria.

L’adesione ai fondi pensione chiusi prevede il versamento di una somma mensile da parte del datore di lavoro che corrisponde a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro di riferimento, e include il TFR (Trattamento di Fine Rapporto).  

Nel caso in cui il lavoratore dovesse cambiare il proprio status lavorativo (ad esempio se dovesse cambiare azienda o iniziare un’attività lavorativa in forma autonoma), andrebbero a decadere i requisiti di partecipazione al fondo pensione chiuso. Al verificarsi di questa circostanza il lavoratore può scegliere di riscattare l’importo maturato fino a quel momento, sospendere la contribuzione e lasciare tutto quanto versato o trasferire la somma accumulata ad un’altra forma di previdenza complementare. 

Fondo Pensione Aperto

l fondo pensione aperto è una tipologia di pensione integrativa che, a differenza dei fondi pensione chiusi, possono raccogliere adesioni su base individuale e collettiva. Può essere sottoscritta in modo facoltativo dal singolo individuo, sia esso lavoratore dipendente, lavoratore autonomo, studente o disoccupato.

Iniziare a versare in un fondo pensione a 25 anni offre diversi vantaggi. Grazie al lungo periodo di investimento, anche piccoli contributi possono crescere significativamente. Si può beneficiare di agevolazioni fiscali sulle somme versate. Maggiore possibilità di adattare il profilo di rischio e di pianificare il proprio futuro finanziario. Favorisce la creazione di abitudini di risparmio a lungo termine, essenziali per la stabilità finanziaria nel tempo. Contribuisce a garantire una pensione integrativa in aggiunta al sistema previdenziale pubblico.

Generalmente per ottenere una adeguata integrazione alla pensione pubblica è opportuno versare almeno il 10% dell RAL. Un giovane di 25 anni nei primi anni del lavoro può versare il TFR pari a circa il 7% della proprio RAL annuale. Se ne avesse le disponibilità potra versare un proprio contributo, e se presente anche quello aziendale, per avvicinarsi alla soglia del 10% e in più sfruttare il beneficio di deduzione IRPEF sino ad un massimo di 5.164,57.

Le agevolazioni fiscali per chi investe in un fondo pensione sono significative. Le somme versate sono deducibili dal reddito complessivo fino a determinati limiti stabiliti dalla legge. Inoltre, i rendimenti ottenuti all'interno del fondo pensione sono esenti da tassazione. Questo favorisce l'accumulo di capitali nel lungo periodo, poiché si può reinvestire il risparmio fiscale ottenuto.

Sono di diversa natura:

- i versamenti propri e del datore di lavoro sono deducibili dall'IRPEF sino ad un massimo di 5.164,57.

- i rendimenti maturati sono soggetti ad una imposta del 20% rispetto al 26% delle altre forme di risparmio gestito.

- il TFR versato al fondo pensione sarà soggetto ad una tassazione del 15% a scalare fino al 9% rispetto al 23-43% se lasciato in azienda

Si è possibile ma è necessario che siano passati almeno due anni dal momento dell’iscrizione al fondo pensione salvo perdita dei requisiti (ad esempio in ambito di adesione collettiva il cambio azienda consente il trasferimento anche prima dei due anni);

Il trasferimento non sarà soggetto a tassazione in quanto la tassazione avviene solo al momento della richiesta della prestazione.

Ci sono diversi simulatori online che permettono di calcolare la pensione futura ed il gap previdenziale, ovvero la differenza tra l'ultimo stipendio e la pensione pubblica. Sul sito dell'INPS accedento alla propria area riservata, è possibile stimare la data di pensionamento e la futura pensione sulla base della contribuzione ufficiale in maniera più attendibile.

Il principale rischio collegato all'investimento in un fondo pensione è quello tradizionalmente legato agli investimenti finanziari ovvero il rischio di mercato. A prescidere dalla tipologia di investimenti effettuati dal comparto scelto, non si ha la certezza di rendimenti in quanto rendimenti passati non sono indicatori di rendimenti futuri. È opportuno effettuare delle corrette scelte di investimento che siano coerenti con l'orizzonte temporale e quindi con gli anni mancanti alla pensione. Il patrimonio del fondo pensione sarà distinto da quello della società di gestione e depositato presso una banca ciò autorizzata aumentandone la sicurezza.

In linea teorica tutte le forme di risparmio aiutano a non farsi trovare impreparati quando non avremo piu uno stipendio da lavoro a sostenerci, tuttavia la previdenza complementare è lo strumento finanziario migliore per questo fine anche visti i numerosi vantaggi fiscali per l'aderente.

I siti che ti consigliamo?

Pensami - INPS: simulatore capace di rispondere alle domande più comuni riguardo al proprio futuro pensionistico

COVIP - autorità di vigilanza sui Fondi Pensione: Educazione previdenziale

Quello che conta: portale nazionale di educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale, che aiuta i cittadini a prendere decisioni consapevoli sulla gestione delle proprie risorse economiche

Itinerari Previdenziali: centro studi e ricerche su welfare, previdenza e assistenza sociale, fornendo approfondimenti e analisi sull'evoluzione dei sistemi previdenziali

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